venerdì 10 aprile 2009

RIFLESSIONI SULL'UNIVERSITA'

30 marzo: sul Sole 24 Ore vengono pubblicati i numeri di parte della riforma di "razionalizzazione" delle università pubbliche. I dati, molto rapidamente, dicono: 2283 corsi di laurea sotto il monitoraggio del ministero; 221 i corsi a rischio di taglio o accorpamento (9,7% del totale); 3378 indirizzi dei corsi di laurea tenuti sotto osservazione; 1150 il numero dei corsi di laurea a rischio di taglio o accorpamento (34% del totale).
L'articolo intero approfondisce nel dettaglio questi numeri.
La domanda è: ci sono le basi per una buona riforma universitaria? La Gelmini non è sicuramente partita acclamata dagli studenti universitari: nonostante i tagli dei fondi alla ricerca fossero dovuti alla finanziaria "alla Tremonti", la ministra dell'Istruzione ha subito gli attacchi più violenti. Ma razionalizzare l'università cosa significa? Tagliare borse di studio e ricerca o ricostruirne la struttura? Io penso che le ultime notizie mostrino almeno un tentativo di cambiarne la struttura, procedura fondamentale per una riforma seria. Ma come si potrebbe procedere? Altri tagli, altro risparmio, o magari attivarsi per sostenere la meritocrazia, il buon insegnamento, le strutture efficienti e la possibilità di un assorbimento dei neo-laureati nel mercato del lavoro? Come agire sulle facoltà, i corsi di laurea, il numero di iscritti e i fondi insufficienti per una buona ricerca?

Alessio

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